La società di investimento privata americana Bain Capital, con sede a Boston, sta cercando di ricollocare la compagnia aerea Virgin Australia (la più grande compagnia aerea per dimensioni della flotta ad utilizzare il marchio Virgin), in una mossa che arriverebbe quando il mercato interno dell’aviazione del Paese migliora dai minimi pandemici.
La quotazione di Virgin Australia, una delle maggiori compagnie aeree australiane, sarebbe probabilmente una delle più grandi offerte pubbliche iniziali (IPO) del 2023, dopo che l’attività dei mercati dei capitali è crollata nel 2022 a causa dell’incertezza dei mercati finanziari internazionali.
Il piano di Bain Capital relativo alla quotazione
Bain sta valutando come posizionare al meglio la compagnia aerea per una crescita continua e un successo a lungo termine. L’azienda prevede inoltre di mantenere una partecipazione sostanziale in una futura IPO di Virgin Australia. A questo proposito, Bain ha recentemente inviato una richiesta di proposte per la quotazione alle banche d’investimento e prevede di effettuare le nomine entro un mese.
Bain ha inoltre dichiarato che cercherà di ottenere indicazioni sulla tempistica e sulla struttura migliore per riportare la compagnia aerea all’Australian Securities Exchange, ma ha aggiunto che non è stato deciso se e quando ciò avverrà.
Coinvolgimento di Reunion Capital
La società boutique Reunion CapitalLa società di consulenza finanziaria con sede a Sydney, che offre servizi nelle aree delle offerte pubbliche iniziali, del capitale azionario e delle vendite di azioni secondarie, è stata incaricata come consulente finanziario dell’operazione e supervisionerà la nomina delle banche d’investimento per guidare l’IPO, ma Reunion Capital ha rifiutato di commentare qualsiasi nomina.
La partecipazione di Bain Capital all’operazione
L’entità della quota che Bain Capital dovrebbe mantenere è una delle domande che le banche in lizza per un ruolo nell’IPO dovranno porsi, in termini di previsione dell’entità della domanda per l’operazione. Bain non ha commentato questo punto.
L’acquisizione di Virgin Australia da parte di Bain Capitals
Nel 2020, Virgin aveva registrato sette perdite annuali di fila anche prima che la pandemia rovinasse i viaggi a livello globale. E tutti gli sforzi per risollevare le sorti della compagnia aerea sono stati spesso ostacolati da un consiglio di amministrazione che comprendeva i rappresentanti di cinque investitori stranieri.
Il consiglio di amministrazione, che comprende compagnie aeree che controllavano oltre il 90% dell’azienda, non era disposto a iniettare nuovi capitali all’inizio della pandemia, poiché anche le loro attività avevano sofferto.
La compagnia aerea è stata quindi posta in amministrazione volontaria e Bain l’ha acquistata per 3,5 miliardi di dollari australiani (2,45 miliardi di dollari), passività incluse.
La svolta di Virgin
Attualmente, le condizioni del mercato dell’aviazione sono migliorate in modo significativo e per questo motivo sono state riaperte le frontiere statali e internazionali dell’Australia.
Virgin è tornata a pieno regime, avendo ricostruito la sua flotta di Boeing 737 per riportarla alle stesse dimensioni che aveva prima della pandemia e avendo chiuso le sue divisioni globali e di bilancio, che in precedenza erano in perdita.
L’idea della potenziale quotazione di Virgin è nata come Qantas (la compagnia di bandiera australiana e la terza più vecchia compagnia aerea al mondo ancora in attività) è pronta a registrare un utile di 1,35-1,45 miliardi di dollari australiani nel prossimo mese, con una netta inversione di tendenza rispetto alla perdita di 1,28 miliardi di dollari australiani registrata lo scorso anno.
Con l’obiettivo di aiutare le aziende in crescita a raggiungere il loro pieno potenziale, i piani di Bain Capital per Virgin Australia miglioreranno sicuramente la compagnia aerea nel lungo periodo.
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